La Sicilia, terra ricca e fertile, è la patria delle arance migliori al mondo, apprezzate per le loro caratteristiche organolettiche uniche e distintive e per una varietà agrumaria molto interessante.
Citrusmade, siciliana d’origine, valorizza questi preziosi agrumi dal colore dorato attraverso la lavorazione delle scorze per estrarne, tramite i suoi partner, oli essenziali molto aromatici e ne sfrutta la polpa per la produzione di succhi e compound di frutta di elevata qualità.
La qualità delle arance siciliane è apprezzata in tutto il mondo
Le arance e la Sicilia hanno un legame molto antico, l’origine di questo albero infatti deriva dall’Asia e viene introdotto in Europa dai commercianti arabi e persiani. Solo nel IX secolo, grazie alla dominazione araba, questo agrume dalla buccia profumata entra a contatto con il fertile territorio siciliano e qui trova il suo habitat grazie alle favorevoli condizioni climatiche. Il raccolto risulta sin da subito prosperoso affermandosi in breve tempo come coltura fondamentale dell’isola.
Questo frutto diviene ben presto non solo un alimento basilare per la popolazione locale e un agrume apprezzato anche oltre i confini siciliani, ma un vero e proprio simbolo rappresentando il calore, il profumo e l’essenza della Sicilia.
Le caratteristiche organolettiche e nutrizionali delle arance siciliane spiccano per un’acidità equilibrata, una polpa densa e succosa, una scorza sottile ma ricca di preziosi oli essenziali e un considerevole apporto di vitamina C e antiossidanti.
Citrusmade e la lavorazione delle arance siciliane
Nel massimo rispetto di una coltivazione biologica e km0, Citrusmade attende la raccolta a mano delle arance tra l’inizio di dicembre e la fine di maggio, periodo in cui si susseguono le diverse varietà di arance siciliane: navel, moro, tarocco, sanguinella e infine valencia.
Il processo di trasformazione delle arance in oli essenziali, succhi e compound ha inizio con una prima fase di lavaggio, a questo punto i frutti vengono posizionati sui rulli rotanti del macchinario scelto e si procede all’estrazione tramite sfregamento o puntura della scorza. Tale sollecitazione degli otricoli, piccole sacche presenti sulla buccia e contenenti i preziosi oli essenziali, consentirà di raccogliere la sostanza oleosa e fortemente profumata. A questo punto il frutto prosegue verso i passaggi successivi, procedendo alla selezione del succo e della polpa.
Gli scarti di lavorazione verranno infine impiegati per sottoprodotti dell’industria alimentare o nella produzione di pellet e foodpet.
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